Tra i momenti fondamentali, nella vita di una donna, la menopausa è sicuramente uno di questi. Questo processo fisiologico comporta la cessazione dell’attività delle ovaie e, di conseguenza, la drastica diminuzione della produzione degli ormoni estrogeni.
La conseguenza più evidente è la cessazione delle mestruazioni e della capacità riproduttiva della donna.
Normalmente la menopausa, o climaterio, si verifica tra i 45 e i 55 anni, e viene diagnosticata quando le mestruazioni sono cessate da almeno 12 mesi. Essa può però comparire in età più avanzata o al di sotto dei 30 anni: in tal caso si parla di menopausa precoce.
L’età della comparsa non sembra dipendere da fattori come l’età della prima mestruazione (o menarca), il numero di gravidanze o l’uso di contraccettivi ormonali, risulta invece che vi sia una correlazione con l’età in cui la madre è entrata in menopausa. Dunque, l’età del climaterio sarebbe in qualche modo fissata geneticamente.
Nelle donne fumatrici la menopausa può comparire anche con tre anni di anticipo. Anche l’asportazione chirurgica delle ovaie durante l’età fertile produce, ovviamente, una menopausa precoce
La riduzione o la cessazione delle funzioni ovariche comporta una serie di alterazioni sia a carico degli organi genitali (atrofizzazione dei tessuti interni della vagina, con conseguente sensazione di secchezza, prurito, dolore durante i rapporti sessuali), che di altri tessuti (quello osseo in modo particolare), alterazioni dell’equilibrio ormonale, del sistema nervoso e di quello cardiovascolare. Le modificazioni ormonali che si verificano in concomitanza con il climaterio possono determinare alcuni disturbi.
Tra questi, i più comuni sono le cosiddette “vampate”, ossia improvvise sensazioni di caldo accompagnate da aumento del battito cardiaco; episodi di incontinenza, in particolare durante sforzi muscolari o durante la notte (nicturia); sbalzi d’umore o tendenza alla depressione. Questi disturbi spesso possono risolversi spontaneamente, quando l’organismo si adatta al nuovo equilibrio ormonale.
L’insorgenza della menopausa è il momento in cui donne in lieve sovrappeso vanno incontro ad ulteriore aumento di peso, spesso sfociando in obesità conclamata. Ciò avviene perché, in tale periodo, le donne affronteranno le conseguenze dell’ipoestrogenismo in aggiunta alle alterazioni endocrino-metaboliche peculiari dell’obesità, esponendosi così alle relative complicanze cardiovascolari tipiche delle alterazioni del quadro lipidico, dell’assetto coagulativo e dell’insulino-resistenza.
E’ proprio in tale periodo che la donna ha le stesse probabilità di manifestazioni cardiopatiche, come l’infarto del miocardio, dell’uomo. Infatti, nella donna, la presenza degli ormoni sessuali durante l’età fertile esercita un’azione protettiva nei confronti delle malattie cardiovascolari.
Gli estrogeni sembrerebbero, in particolare, avere un ruolo importante nei meccanismi di vasodilatazione, soprattutto a livello delle arterie coronarie, e determinerebbero nella donna più basse concentrazioni di colesterolo totale e, in proporzione, maggiori quantità di colesterolo HDL.
Con la menopausa, dunque, la mancata produzione degli ormoni sessuali determina un incremento del rischio cardiovascolare ed in effetti, come precedentemente detto, nelle donne dopo il climaterio si riscontra un’incidenza di malattie cardiovascolari simile a quella degli uomini, e pari a quattro volte quella delle donne ancora in età fertile.
Oltre a quanto finora descritto, la caduta estrogenica ed il conseguente squilibrio del rapporto estrogeni / androgeni a favore degli ultimi ed il relativo ipercortisolismo, producono modificazioni della figura corporea rappresentati da: una relativa virilizzazione da una diminuzione della massa muscolare un aumento della massa grassa, soprattutto a livello viscerale.